Valutazione della composizione corporea nei disturbi del comportamento alimentare. Il peso non ha valore!

Negli ultimi anni, per fortuna e finalmente, la valutazione della composizione corporea si è svincolata dal peso e dallo stress dell’indice di massa corporeo, un parametro fuorviante che paradossalmente può definire un culturista obeso (il cui peso in eccesso è dovuto alla muscolatura), come normopeso, una persona che ha massa grassa in eccesso.

Nomogramma BIAVECTOR®
Nomogramma BIAVECTOR®

L’analisi della impedenza bioelettrica in particolare, è uno strumento di cruciale importanza per il lavoro del nutrizionista. La Body Impedence Assessment (BIA) vettoriale (BIAVECTOR®), fornisce indicazioni significative sulle variazioni di massa cellulare (distinguendo i soggetti ben nutriti da quelli malnutriti) o sullo stato di idratazione corporea (distinguendo i soggetti disidratati da quelli iperidratati).

Stratigrafia della regione anteriore della coscia
Stratigrafia della regione anteriore della coscia

L’adipometria, inoltre, effettuata tramite un ecografo a 2,5 MHz, in grado di operare stratigrafie del sottocute, entro i 10 cm di spessore è una metodica che consente di misurare direttamente gli strati di tessuto adiposo (superficiale e profondo), nonché i fasci muscolari di specifiche regioni corporee.

La BIA vettoriale e la stratigrafia del sottocute sono validi strumenti per il nutrizionista che si occupa di disturbi del comportamento alimentare, infatti, il loro uso combinato consente di: valutare lo stato nutrizionale iniziale e di monitorarne le variazioni nel tempo, nonché di guidare la strutturazione del piano nutrizionale.

L’uso razionale della valutazione della composizione corporea, inoltre, aiuta a mitigare le ansie in merito al peso. L’obbiettivo di implementare la massa muscolare, piuttosto che la massa grassa avversata, ad esempio, può rappresentare un punto di forza e un elemento di rassicurazione per chi soffre di anoressia nervosa. In questi caso infatti, aumentare di peso, non vuol dire ingrassare, ma ricostruire la massa muscolare e ritrovare uno stato nutrizionale di qualità.

Nell’anoressia nervosa la valutazione della composizione corporea è utile in particolare per:

  • monitorare la disidratazione indotta da lassativi e diuretici
  • valutare il riassorbimento degli edemi (liquidi extracellulari indice di malnutrizione)
  • spiegare le oscillazioni del peso corporeo indotte dall’andamento altalenante dei liquidi extracellulari, legate alla sindrome da rialimentazione.
  • verificare l’incremento della muscolatura e cellularità del soggetto, che correla con il miglioramento dello stato nutrizionale.

Nella bulimia nervosa, dove chi ne soffre è normopeso o in lieve sovrappeso, la valutazione della composizione corporea, diviene un mezzo per ridimensionare l’ansia, distogliere l’attenzione dagli sterili calcoli dell’indice di massa corporea, identificare il peso desiderabile, controllare lo stato di idratazione minato dal vomito e l’uso di diuretici o lassativi.

Nell’obesità psicogena, la valutazione della composizione corporea rappresenta in primis un mezzo motivazionale. Esso, infatti, guida le tappe del processo di dimagrimento, consente di apprezzare i miglioramenti dello stato nutrizionale sia in termini di diminuzione della massa grassa, che di incremento della muscolatura e tranquillizza per le repentine oscillazioni di peso corporeo frequenti in chi è obeso, associate alle ampie variazioni dei liquidi extracellulari.

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